Supernatural 14×03 The Scar
Eccoci con un nuovo episodio e una nuova recensione, senza infamia e senza lode, devo dire.
Il nostro gruppo, dopo il rientro di Dean in scena, che ancora non ho capito ma lo analizzeremo dopo, si divide di nuovo in due. I Winchester a Sioux Falls (e questo vuol dire… Jody!) e Cass e Jack a casa ad affrontare un caso stregonesco.
Partiamo da loro che devo dire hanno avuto la parte che mi è piaciuta di più. Una delle cacciatrici adesso stabilmente accampate nel bunker porta all’ovile una ragazza, Lora, scappata da una strega ma ancora afflitta dal suo incantesimo nonostante la strega sia morta: un terribile incantesimo di invecchiamento che la sta invecchiando.
Jack, che da bambino arrabbiato con i fratelloni che non lo vogliono a giocare con loro, se ne sta per andare, torna sui suoi passi appena vede Lora in difficoltà, giusto per starle accanto.
Purtroppo il contro incantesimo suggerito da Rowena non funziona, e la povera ragazza muore. A que lpunto è proprio il nostro Jack ad avere la pensata corretta, distruggendo l’amuleto della strega, identico a quello di Lora. La sua idea salva la ragazza e rende Castiel un papà super orgoglioso.
Peccato che l’ultima scena ritrae il nostro Jack, che sembrava aver preso un raffreddore, a, letteralmente, tossire sangue. Così, giusto perché non abbiamo abbastanza casini!
E parlando di casini, passiamo al meraviglioso duo Winchester di nuovo insieme, questa volta con Jody. Dean nota su di sé una della cicatrice (facciamo una ola per il bicipite di Jensen Ackeles in vista) e grazie allo screening celebrale di Cass scopriamo che se l’è fatto a Sioux Falls, dove si trova l’essere che ha ucciso Kaia durante la capatina nel Bad Place (in quell’episodio che doveva essere il pilot di Wayward Sisters, ma ne riparliamo in a second!).
I fratelli raggiungono allora Jody, che ha dei morti decapitati con la stessa cicatrice. Dean, nonostante le insistenze di Sam, non vuole parlare della sua possessione e si butta sul caso (noooo, davvero? Mai successo). Il terzetto, grazie a Dean, riesce a catturare l’essere, che si rivela l’esatta copia di Kaia, cioè il suo doppleganger di quell’universo (come Cass e Bobby dell’universo apocalittico) e svela anche una profonda connessione con la ragazza, infatti lei stessa è un Dreamwalker. Rivela anche di aver ucciso Kaia per sbaglio, puntando a Claire. Peccato che, a causa dell’arma super potente, Michele abbia sguinzagliato alcuni dei suoi super vampiri. È la finta Kaia che riesce a ucciderli, confermando la potenza della lancia e forse provando di non essere così malvagia. Dobbiamo attendere fino a fine episodio, come sempre per vedere la scenetta confessione tra i Winchester, dove Dean conferma a Sam le sue sacrosante paure, cioè che per lui non sia stata affatto una passeggiata essere posseduto da Michele, perché ha sognato per tutto il tempo di annegare. Insomma, una passeggiata di salute.
Wayward Sisters si fa?
Allora, senza infamia e senza lode, dicevo. La questione Kaia direi che è stato un calcio in corner per recuperare la, purtroppo, brutta notizia che Wayward Sisters non si farà. Per questo motivo, hanno deciso di sfruttare il mostro di quella che doveva la loro prima stagione, a favore della questione Michele, confermando però il suo intento della guerra. Ecco, per carità divina, adesso… la vogliamo portare a termine? Possiamo scatenare un’Apocalisse, fare un po’ di baccano? No, perché ultimamente promettono, promettono, promettono e poi tutto finisce in malora. Infatti io non approvo minimamente la loro scelta di togliere Michele dal tramite di Dean, senza darci peraltro nessuna spiegazione. Così forse non si accorgono quanto pathos tolgono da queste scelte, che sembrano più buttate lì per inventarsi qualcosa, invece che dare davvero qualcosa alla storia. Infatti il rientro di Dean passa in sordina, con un paio di “Ah, ciao, tutto bene?” che davvero non si dicono nemmeno quando vai a fare la spesa…Altra cosa che disapprovo e cha anzi mi ha infastidita, è la questione del non voler parlare. Questo pattern, Sam che insiste, Dean che nega, il caso che sblocca, funzionava prima. Non può continuare a funzionare ora, dove i due ragazzi sono due uomini fatti che ne hanno vissute davvero troppe. Purtroppo ogni sceneggiatore che arriva si mette a fare un passo indietro rispetto a quello che avevamo raggiunto, e infatti gli ultimi secondi in macchina sono stati il confession time. Sì, carino, ma quante volte lo abbiamo visto? Sapevamo tutti che saremmo andati a parare lì, con un appiattimento del pathos davvero impressionante.
Promossa invece la questione di Jack. Lui sì che può comportarsi come un ragazzino, perché lo è, mentre il suo cambio di idee e la sua partecipazione l’ho trovato vivo e interessante, quanto è interessante la questione del sangue finale.
La parte Winchester invece, per adesso, bocciata in pieno. Speriamo bene ragazzi, perché il secondo episodio mi era piaciuto, invece questo ha spento, di nuovo, l’entusiasmo!
Alla prossima!
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