The Mandalorian 3, episodio 2, capitolo 18 – Le miniere di Mandalore
The Mandalorian 3 episodio 2: la seconda puntata dell’attesissima nuova stagione della serie Star Wars, The Mandalorian è disponibile dall’ 8 marzo 2023 su Disney+.
Continuano i viaggi del Mandaloriano nella galassia di Star Wars. Un tempo cacciatore di taglie solitario, Din Djarin si è riunito a Grogu. Nel frattempo, la Nuova Repubblica lotta per allontanare la galassia dal suo passato oscuro. Il Mandaloriano incontrerà vecchi alleati e si farà nuovi nemici mentre lui e Grogu continuano il loro viaggio insieme.
La serie è interpretata da Pedro Pascal, Katee Sackhoff, Carl Weathers, Amy Sedaris, Emily Swallow e Giancarlo Esposito. Tra i registi degli otto episodi della terza stagione ci sono Rick Famuyiwa, Rachel Morrison, Lee Isaac Chung, Carl Weathers, Peter Ramsey e Bryce Dallas Howard.
Jon Favreau è showrunner/capo sceneggiatore ed executive producer insieme a Dave Filoni, Rick Famuyiwa, Kathleen Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist e Carrie Beck sono i co-executive producer.
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ATTENZIONE: quello che segue è la spiegazione integrale della seconda puntata della terza stagione di The Mandalorian e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora visto l’episodio e non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura.
Il secondo episodio di apre su Tatooine, uno dei pianeti più noti dell’universo di Star Wars. Siamo nell’hangar di Peli Motto mentre sta truffando in combutta con i jawas un rodiano. Sul pianeta c’è la festa della Boonta Eve e ci sono fuochi d’artificio per le vie di Mos Eisley. Il Boonta Eve Classic è il più grande evento annuale di sgusci della galassia. Presentata dagli Hutt per commemorare l’ascesa al rango di divinità del Boonta Hestilic Shad’ruu. La corsa inizia col rettilineo della Grande Arena di Mos Espa. Qui si riuniscono migliaia di spettatori con la speranza di vedere vincere il loro pilota preferito, di vedere una spettacolare collisione o di vincere una fortuna al gioco d’azzardo. La corsa del 32 BBY è quella che abbiamo visto nel primo film Star Wars – La Minaccia Fantasma, con la vittoria di Anakin Skywaker.

Nell’hangar 3-5 di Peli Motto atterra Din Djarin con Grogu in cerca di un circuito mnemonico per ricostruire IG-11. La donna chiede aiuto ai jawas, ma non ci sono buone notizie per Mando a cui viene proposto l’utilizzo del droide astromeccanico R5-D4, invece che uno speleologo per verificare l’aria di Mandalore. In questa scena possiamo notare che a Peli Motto manca un dente, perso durante il finale di The Book of Boba Fett.
Allora piccolo, sei pronto per un’avventura
Mando parte alla volta di Mandalore con R5-D4 mostrato per la prima volta in live-action. Il droide ha fatto il suo esordio in un racconto all’interno del libro Da un certo punto di vista – The Read One. Conosciuto con il nome di Skippy, è stato il droide che aveva rotto appositamente il suo motivare per permettere a R2-D2 di essere acquistato dai Lars (gli zii adottivi di Luke Skywalker).
Sorvolando l’atmosfera di Mandalore, Din prosegue l’addestramento di Grogu su quanto sia fondamentale l’orientamento nella galassia per un mandaloriano (ormai sono una famiglia a tutti gli effetti). Lui non è cresciuto sul pianeta, ma sulla luna Concordia, mentre Bo-Katan si trova su Kalevala, nello stesso sistema di Mandalore. Din si riferisce al periodo successivo rispetto al suo recupero su Aq Vetina da parte della Ronda della Morte.
Arrivati sulla superficie, Mando realizza che le bombe a fusione della Purga hanno interrotto il campo magnetico perciò una volta lì ogni contatto fuori dall’atmosfera è bloccato. Din manda R5 ad esplorare per prelevare un campione e verificare che l’aria sia respirabile. Il droide sparisce dai radar così l’uomo – dopo aver pressurizzato l’elmo – scende a cercarlo. Entrato nella grotta, Mando viene aggredito da tre creature chiamate Alamiti(brutali alieni che un tempo vivevano nelle terre desolate intorno alle città). Il mandaloriano estrae la Darksaber e – nonostante la fatica nell’impugnarla – riesce ad eliminare i suoi avversari. Recuperato R5, i due tornano alla nave e il droide verifica l’aria scoprendo che è respirabile. Bo-Katan aveva ragione: il pianeta non è avvelenato.

Grogu usa la forza
Din e Grogu iniziano ad esplorare e raggiungono il centro civico di Sundari, un luogo molto simile alle miniere di Moira de Il Signore degli Anelli. Le acque di quelle rovine dovrebbero sfociare nelle tanto ambite Acque Vive a cui punta Mando. Vedere il pianeta così in rovina è un colpo al cuore, soprattutto per chi lo ha conosciuto ricco di vita nelle serie animate. Mentre Din recupera un vecchio elmo mandaloriano viene catturato da un gigantesco droide che lo intrappola e lo stordisce. Una specie di Wall-e malvagio che raccoglie parti delle rovine in questo luogo simile ad una fornace. Il droide sembra essere comandato da un essere senziente al suo interno che utilizza un esoscheletro per muoversi. Anche se, scopriamo in seguito che il suo corpo è racchiuso tutto nella testa con il suo occhio sporgente. Din è in difficoltà e dice a Grogu di andare da Bo-Katan per chiedere aiuto.
Il piccolo si precipita alla nave grazie al suo guscio e scappa dalla grotta come in una fuga dalle miniere tipicamente videoludica. Non prima di aver messo k.o. un altro Alamita con un force push. Su Kalevala, Bo-Katan – ancora depressa – si ritrova il piccolo Grogu invece che Mando e partono alla volta di Mandalore con la sua astronave Gauntlet: il caccia stellare personale di Pre Vizsla, colui che guidò la Ronda della Morte mandaloriana durante le Guerre dei Cloni.
In gita su Mandalore
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In questo frangente Bo-Katan si racconta a Grogu, dato che siamo in una scena con una sola attrice è quasi un monologo. Il risultato è molto commovente per chi conosce la storia del personaggio grazie alle serie animate, ma allo stesso tempo funzionale per chi non le ha viste. “Una volta la mia famiglia governava questo bellissimo posto, ora è una tomba”. Lo sguardo della donna e le sue parole sono molto forti e trasudano tristezza. Bo-Ka racconta al piccolo che una volta lei conosceva dei Jedi.
Ci sono due periodi distinti: quello in cui Mandalore era guidato dalla sorella Satine, alla quale Bo-Ka però si oppose inizialmente, per poi schierarsi dalla parte di Satine, che nel cercare di liberarla ebbe poi un esito tragico. E quello in cui lei stessa – anche se breve tempo – governò il pianeta.

Dopo la settima stagione di The Clone Wars, Bo-Katan, con l’aiuto di Ahsoka spodestò Maul dal trono. In seguito, con l’Ordine 66 nacque l’Impero, e il clan Saxon prese il potere grazie al benestare dell’imperatore In Rebels, dopo la sconfitta di Gar Saxon, Bo-Katan riprese il ruolo di regnante brandendo la Darksaber, unendo i mandaloriani. Bo-Ka governò fino ai tragici eventi della Purga.
La vera erede della Spada Oscura
Bo-Katan individua un altro gruppo di Alamiti che sconfigge abbastanza facilmente ed è la stessa mandaloriana a rivelarci che queste creature vivevano nelle lande desolate fuori dalle bio-cupole di Mandalore. Chissà quale altre specie sono sopravvissute… Mentre l’essere senziente sta estraendo sangue da Mando, Bo-Ka giunge in tempo per salvarlo, eliminando i nemici e vediamo come il droide – in realtà – è un piccolo corpo organico che si concentrava sulla testa del gigantesco robot. Esso si stacca da quell’esoscheletro e prende il comando di un altro droide gigantesco. Anche questo sconfitto, stavolta definitivamente, con una maestria nell’utilizzo della Spada Oscura di una degna regina di Mandalore.
Dopo un pasto tipicamente mandaloriano – la minestra pog che Din non conosce – Mando vuole andare fino in fondo ed immergersi nelle Acque Vive. Bo-Katan non lo vuole lasciare andare da solo e decide di accompagnarlo.
“L’impero lo ha fatto per punirci per cancellare i nostri ricordi, sembrano passati secoli. Combattere tra fazioni diverse ha reso i mandaloriani deboli con il tempo”.
Incongruenze su Mandalore
Raggiunte le miniere di Mandalore, Bo-Katan racconta a Din altri dettagli del suo passato che però contrastano con alcune informazioni canoniche che conosciamo. Lei dice di essere stata membro della famiglia reale e da piccola seguiva il Credo con tutte le usanze e pratiche, cerimonie che faceva davanti ai sudditi solo per rendere orgoglioso il padre. Uomo morto per difendere Mandalore. In realtà, almeno da quello che si è visto in The Clone Wars, su Mandalore non c’era una famiglia reale, e la guerra civile scoppiata 10 anni prima di Episodio I si combatté tra i pacifici nuovi mandaloriani e i vecchi mandaloriani tradizionalisti, che volevano ripristinare i vecchi usi.
È vero che durante il conflitto morì il padre, Adonai Kryze, ma egli era un Duca che passò a miglior vita – probabilmente – prima della nascita di Bo-Katan. L’ uomo fu ucciso durante le Grandi Guerre dei Clan e gli successe la figlia, la duchessa Satine. Il leader della Ronda della Morte, Pre Vizsla, considerò la donna indegna di guidare i mandaloriani e pianificò un’alleanza con il Conte Dooku.

Le Acque Vive
Arrivati alle Acque Viventi, Bo-Katan legge l’iscrizione che cita che le miniere risalgono all’epoca dei primi Mandalore, millenni addietro, e che quelle acque sono state la dimora di un mitosauro. Mandalore il Grande ha dominato la bestia e proprio da questo mito il popolo mandaloriano ha adottato il simbolo del teschio del mitosauro come stemma del popolo.
Nelle opere legends i mitosauri vennero sterminati dai Taung circa 7000 anni prima della Battaglia di Yavin. I Taung erano guidati da un guerriero chiamato Mandalore il Primo, e dalle sue gesta il popolo Taung prese il nome di mandaloriani. In preda alla totale devozione per il Credo, Din si immerge nelle acque, ma in pochi secondi viene risucchiato in profondità da una forza sconosciuta. Bo-Katan si immerge per salvarlo e nel riemergere vede con gran stupore primo il muso, poi l’occhio aperto e vivo del mitosauro. Allora non sono estinti.
“Le canzoni di eoni passati predicevano il mitosauro che si alzava per annunciare una nuova era di Mandalore”, ha detto l’Armaiolo a Din, anche se ha concluso: “Purtroppo, esiste solo nelle leggende”. The Book of Boba Fett, episodio 5. Perchè il mitosauro si è svegliato? Secondo alcune teorie dei fan, questo è dovuto al fatto che la creatura ha percepito il “vero sovrano di Mandalore” nelle Acque Viventi. Gli antenati mandaloriani domavano e cavalcavano i mitosauri migliaia di anni fa. Vedremo Mando in queste vesti insieme a Boba Fett con il suo Rancor?
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